Azzurri, meridiani dell’Es

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Titolo: Azzurri, meridiani dell’Es. Aspetti della pittura di Piero Guccione.
Autore: Mario Grasso.
Anno di pubblicazione: 2011.
Luogo: Vittoria.
Casa Ed: Baglieri Editrice.
ISBN: 978-88-905956-0-8
Collana: Tesori iblei.
pagg: 32.

Esaurito

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Descrizione

Tra azzurri e verdi, mare e cielo, richiami orientali e mediterranei, confronti e parallelismi verghiani e non solo, l’autore legge tra le righe dei colori un percorso psicologico-psicanalitico che il grande artista e maestro Guccione rivela tra un dipinto e l’altro, cogliendo il filo nascosto e dunque invisibile ai più di una geografia biologico-climatica tutta da scoprire e interpretare. Un’analisi breve, ma intensa e soprattutto unica nel panorama bibliografico guccioniano. Una chicca per gli amanti e gli esperti dell’arte.

Notizie sull’autore:

Mario Grasso vive a Catania, dove è direttore letterario di una Casa Editrice, “Prova d’autore” , della rivista “Lunarionuovo” e della “Gazzetta Ufficiale Dialetti”. Tra le opere edite citiamo: Il gufo reale, pref. di Giuseppe Fava, (Palermo, 1968); L’arca di Noè (Catania, 1970); Il mulino d’Aci (Milano, 1972); La paglia di nessuno (Bologna, 1974); Testi e Testimonianze, (Udine, 1976); I sette arcieri di Bajamazol (Udine, 1978): Le vestali di Samarcanda, pref. di Giacinto Spagnoletti, (Udine, 1979); Friscalittati, pref. di Giuseppe Bonaviri e Salvatore Rossi, (Caltanissetta-Roma, 1982); Lettere a Lory, pref. di Antonio Di Grado e Giuliano Gramigna, (Caltanissetta-Roma, 1984); Tra sole e luna, pref. di Giovanni Raboni, (Milano, 1986): Concabala (Milano, 1986); Vocabolario siciliano, pref. di Maria Corti, (Catania, 1989); Pamparissi (Catania, 1990); Fine dell’adolescenza (Catania, 1992); Lingua delle madri (Catania, 1994); Pantaleonepersonaggio scomodo (Catania, 1994); La danza delle gru (Catania, 1999); Cruccheri, pref. di Attilio Scuderi, (Caltanissetta-Roma, 2002); Tra compiute lune, postfaz. di Stefano Lanuzza, (Catania, 2003); Cu t’inghitau? (Catania, 2005); Saggilemmario (Catania, 2010).

Ha tradotto e curato un’antologia delle opere di Taras Sevcenko (Catania, 1989) per la quale gli è stato conferito, assieme a Garcia Marquez, il premio internazionale Franko, a Kiev. Ha tradotto in siciliano l’edizione integrale del Pinocchio di Collodi (Catania, 1990).

Per approfondire…

“Azzurri, Meridiani dell’Es. Aspetti della pittura di Piero Guccione” è un’analisi atipica della produzione artistica del pittore Piero Guccione offertaci in chiave letteraria e psicoanalitica della poliedrica e colta figura del poeta Mario Grasso.

Vi si presenta una ricerca, quasi verve investigativa, del probabile colpevole di tanta poetica arte o semplicemente il substrato culturale o l’habitus letterario che ha contribuito a darne i natali. Noi, da spettatori, seguiamo le medesime piste d’indagine che l’autore ripercorre partecipando attivamente alle riflessioni pensose, alle deduzioni e le possibili ipotesi.

Come si deduce dal titolo, il vero protagonista dell’analisi è l’azzurro. S’apre un confronto tra la natura di Guccione e il suo contesto regionale d’appartenenza, come se l’autore volesse ritrovare il patronimico del verbo del pittore. Sin dalla premessa si avvisa il lettore che tale ricerca non si presenta facile in quanto l’autore sostiene che“Guccione non ci sembra abbia molti parenti tra gli artisti pittori di Sicilia”. Vengono così proposti dei paralleli con vari topoi ambientali affini non necessariamente siciliani, quali le coste del Mar Nero o del Portogallo. Tale dolce errare per immagini conduce al vero protagonista delle opere: il mare.

La parola mare in francese si dice «la mer» si distingue di poco dall’altra imagine archetipa «la mère»  (la madre) legatale per assonanza e motivi viscerali. Tale corrispondenza psicoanalitica tra il mare e la madre è ancor più forte a livello umano per noi siculi-isolani che viviamo dentro quest’isola come nido che accoglie mentre la grande madre-mare ci culla, protegge e sovrasta con le sue grandi braccia azzurre. Nell’opera troviamo un invito, offertoci dall’autore, a «entrare nel fascino e nei silenzi dei colori guccioniani come rappresentazione di viaggi nel profondo». Varie sono le teorie psicoanalitiche che associano il tema del mare alla madre, tra le quali si ricorda l’analisi dell’ungherese Ferenczi in «Thalassa» e anche altre fonti culturali che intessono un nesso tra l’azzurro e la madre, come nella cristianità la mariologia o le figure di divinità generatrici nelle culture pagane.

Da una lettura, definita geoclimatica e geocromatical’autore che rievoca la metodologia Starobinskij nella lettura della figura di M.me Bovary nella « scala delle temperature »,  procedendo alla valutazione di assonanze e dissonanze letterarie affini al contesto siculo e  revocando immagini proprie del patrimonio umano della Sicilia. Un esempio di studio critico emblematico di molteplici letture è il pastello inedito La maschera e l’ibisco: il fiore che richiama nella letteratura siciliana la ferita di compare Alfio nella Cavalleria rusticana, opera del Verga. Al contempo, la maschera trova il suo corrispondente nell’elemento  cardine della concezione pirandelliana delle maschere.  Questo pretesto diviene scintilla per disquisire su tre affinità letterarie che possono in qualche modo aver inconsapevolmente influito sul sub-conscio del pittore.

La fase della creazione artistica è determinata dall’insieme delle pulsioni, cognizioni e intuizioni rielaborate dal caro super-io. Noi sappiamo bene che «nulla v’è che non sia guidato dalle passioni», articolazioni dell’Es. Si parla di un Es viscerale e inconsapevole se, come sostiene l’autore,  si accenna a un tributo a Bufalino.

Si tratta di un’analisi complessa, come afferma lo stesso autore che dice: «l’impegno di questo genio delle trasperenze, delle profondità, dei silenzi fra l’infinito … continua a scompigliare labili appunti […] definendo un rapporto tra la ciclicità cronologica delle temperature dei colori» riscoprendo la bellezza dell’epifania di un mare verticale che ci possa offrire nuovi meridiani di riferimento .

In questo ipotetico viaggio nel profondo abbiamo la possibilità di toccare vari lidi, quali:

          Azzurri-mare-madre;

          Meridiani-meridione-mediterraneo;

          Es-pulsione-passione-creazione.

Da buoni viandanti cerchiamo una guida che ci illumini il cammino e ci indichi la via, questa è sicuramente da trovare solo a un’attenta lettura del breve saggio di Mario Grasso.

Ombretta Di Bella

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